Ho letto molte recensioni, ma ho deciso di ignorare quelle negative per provare questo posto. Mai l’avessi fatto. Dico solo mai più. Per la posizione ha un grande potenziale, tutto il resto pessimo. Maleducazione e pessimo servizio, un cliente non si aspetta assolutamente questo da un ristorante. Attendo un cambio di gestione per tornarci.
Pessima esperienza. Abbiamo prenotato su the fork (applicazione che ti permette di avere il 30% di sconto se prenoti direttamente da lì) e il cameriere ci ha obbligato a prendere un antipasto (piuttosto scarno) pagato € 23 a testa chiamandola “la politica del ristorante”. Cosa che è risultata poi strana agli altri dipendenti del ristorante, oltre che a noi, e che evidentemente era appena stata inventata dal cameriere (€92 di antipasto che non volevamo). Cameriere oltretutto scortese, che quando abbiamo chiesto di finire di mangiare l’antipasto per ordinare i primi ci ha risposto con un “NO” secco, seguito da una previsione di 30 minuti di attesa per i primi. Dopo 30 minuti circa i primi sono effettivamente arrivati e abbiamo richiesto il conto. Alla cassa abbiamo trovato diversi errori nello scontrino: 6 euro in più a testa per l’antipasto e 3 euro in più segnati per la cotoletta. Consiglio per il locale: se non volete applicare lo sconto potete cancellarvi da “the fork” anzi che cercare di truffare la gente. Sconsiglio vivamente questo posto se volete fare una cena decente, lo consiglio se vi piace essere trattati male e pagare di più.
Filosofia dell’inganno.
Mai titolo fu più azzeccato: ingannate le nostre aspettative di mangiar bene, ingannate le nostre pretese di tempi congrui e tentativi di inganno nel conto finale. Avendo prenotato con “the fork” ci spettava lo sconto del 30% ma i primi conteggi erano ben più alti dei prezzi del menu, quindi attenzione sempre alta. Ma perché tralasciare anche i tentativi di ingannare persino il tempo con perle di filosofia culinaria? Proponiamo un’estesa descrizione dei fatti a beneficio dei perversi che amano approfondire, in tutti i sensi come vedrete. Iniziamo con l’aneddoto chiave della serata: il mangiare è come il sesso, va fatto con calma. Meglio declinato così: il mangiare è come il sesso, se ti fidi ti inc..guaiano! La perla viene dispensata agli avventori che amano farsi rapire dall’eloquio dei camerieri, soprattutto quando a rapirti non è certo il gusto dei piatti.
Pare sia una forma superiore di interpretazione dell’accoglienza in uso tra i ristoratori cultori della materia. Assurge al rango di disciplina vera e propria, quando interpretata nella forma ortodossa come nel caso del nostro ristoratore. Il signore per puro caso rassomiglia al compianto Luciano De Crescenzo, probabilmente si vorrebbe proporre come tale, ristoratore intendo, dato che la filosofia è piuttosto scarna. Come si conviene, da buon padrone di casa, ti accoglie e per introdurti all’anzidetta disciplina, ti obbliga, ripeto OBBLIGA, a prendere un antipasto per ciascun adulto, i due ragazzi sono esentati bontà sua. È il paradigma alla base del servizio del sabato sera e della domenica, negli altri giorni, detto obbligo non dovrebbe sussistere. 23 euro ciascuno per un antipasto dovrebbero essere sufficienti per un buon assaggio, pensiamo tutti. Poi però siamo rimasti delusi da: un piatto di cozze sciape da dividere per due, un piatto di pesce spada con due sottilissime fettine fumè ciascuno, un piatto di polpo che non aveva ancora passato la pubertà con patate da dividere per quattro e un flan al parmigiano, unica nota positiva della serata, onestamente buono. Qualora abbiate la compiacenza di gradire quanto offerto, vi viene versato anche sulla camicia, affinché possiate poi ripassare a casa i primi concetti. Un maldestro tentativo di cancellare gli appunti con uno sventolio di fazzoletto e niente scuse. Se volevate un po’ di brodino delle cozze per casa, dovevate mangiarlo con le due microbruschette del piatto, non portarvelo addosso. La fine del primo capitolo della disciplina vuole che alla cassa, l’antipasto lieviti all’insana cifra di 29 euro a persona per quattro misere pietanze. Per il primo (secondo capitolo della disciplina), è meglio avere le idee ben chiare, visto che “servono 30 minuti” a quanto pare, quindi appena iniziato, quando abbiamo tergiversato in attesa di vedere l’effetto dell’ antipasto sulla nostra fame e il nostro eroe versato il gia citato brodino di cozze sui vestiti, è stata prospettata la mezz’ora, benché uno dei commensali giovani che ha preso una pasta per iniziare, l’abbia ottenuta in 5 minuti. Come promesso, dopo quasi mezz’ora due piatti fumanti di pasta escono dalla cucina. Il tragitto verso il nostro tavolo deve però essere percorso dal maestro e a nulla valgono le nostre richieste al povero sottoposto in livrea da cucina, affinché sia lui il nostro Mercurio. Non osa interrompere il vate che declama al tavolino accanto, la prosa, ormai classica sospettiamo, sui tempi di degustazione del cibo, metafora del sesso ed estendibile ai piaceri della vita, ipse dixit. Tant’è, alla fine la pasta arriva fredda, poca e di sicuro non fatta a mano come dichiarato.In fundo ma non dulcis, il conto. Come scritto all’inizio, avevamo lo sconto the fork, ma un primo scontrino vedeva la lievitazione dei prezzi che, se non avessimo prestato attenzione, ci avrebbe sgonfiato il portafoglio. Facciamo notare la discrasia di circa 30€ ad una imbarazzatissima collaboratrice che, non potendo altro, sbuffava all’interrogativo falso professionale del ristoratore: “ci sono problemi?”. Andateci e verrete presi in giro...
Buon cibo, ottime tagliatelle fresche. Antipasti un po scarni rapportati al prezzo; personale esperto.
La location, se rilanciata, ha le potenzialità per diventare uno dei principali food & beverage di Cagliari.
Nonostante avessimo chiesto più volte il menù con i relativi prezzi , non c'è stato consegnato, e col senno di poi ci dovevamo alzare e andarcene.
No voglio infierire oltre, mi taccio, consiglio di andare e appurare personalmente.....
Abbiamo prenotato e dopo 40 minuti di attesa, all’ingresso del locale, ci è stato ribadito che il tavolo era in preparazione. Di fronte alle nostre osservazioni si sono giustificati dicendo che loro fanno questo lavoro da 50 anni. Abbiamo quindi valutato di andare altrove.
Appena rientrati da una bellissimo pranzo dal Corsaro al mare. Locale storico per noi cagliaritani, ogni volta riescono a stupirmi per la qualità del cibo.. poi vabbè la location nella cornice di Marina Piccola è il massimo del relax con l'arrivo della bella stagione.. Siamo stati benissimo (eravamo solo io e mio marito) seduti in uno dei tavoli del dehors davanti al mare e alle barche in una splendida giornata di sole primaverile dai toni quasi estivi..
tre antipasti abbondanti uno più gustoso dell'altro(flan di pecorino con bottarga e seppie con piselli e carpaccio di tonno coi pomodorini e basilico) due primi (i paccheri alla rana pescatrice ottimi!!!) e il dolce la ciliegina sulla torta :spuma di torrone affogat0 al cioccolato fondente.. top!! ma il top del top è sicuramente la simpatia e la gentilezza di "Sandro!" ;) ..grazie per la compagnia e per il servizio attento che ci hai dedicato: la gentilezza e la simpatia sono per noi una delle caratteristiche principali per tornare in un posto, al di là della qualità del cibo ,fondamentale certo ma che da sola non basta ! alla prossima, grazie ancora, Michela e Stefano.
Attesi oltre 45 minuti dopo aver prenotato, ce ne siamo andati… assoluta mancanza di professionalità, neanche ci hanno offerto un aperitivo, da NON provare
Una delusione pazzesca, ringraziate che non faccio sentire la registrazione della vostra maleducazione inverosimile ma chi credete di essere? Maleducatissimo il sig Giancarlo. Mai più vergognatevi . E adesso provate a ribadire che vi faccio sentire tutto a tutti. Tanto ha capito chi siamo. Maleducato .